L’interconnessione per i beni strumentali ammessi al bonus Transizione 5.0

L’interconnessione per i beni strumentali ammessi al bonus Transizione 5.0

Il credito d’imposta Transizione 5.0 è un’agevolazione pensata per sostenere l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese. Tra i requisiti richiesti per accedere al bonus, un aspetto centrale riguarda l’interconnessione dei beni strumentali con il sistema aziendale. Scopri come

In questo articolo

Credito d’imposta Transizione 5.0: requisiti e interconnessione

Per beneficiare del supporto fiscale, i beni materiali e immateriali inclusi nel progetto di investimento devono essere collegati al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. L’interconnessione rappresenta un criterio essenziale per accedere agli incentivi previsti dal Piano Transizione 5.0. Le spese ammissibili per il calcolo dell’agevolazione comprendono investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’attività d’impresa e classificati nell’allegato A e B della legge 11 dicembre 2016, n. 232.

Oltre all’integrazione con il sistema produttivo, i beni devono garantire un risparmio energetico conforme agli obiettivi del Piano Transizione 5.0. L’interconnessione deve essere certificata tramite perizia tecnica asseverata. Per quanto riguarda le tempistiche, la procedura può essere completata anche dopo la scadenza del 31 dicembre 2025.

Bonus Transizione 5.0: interconnessione e risparmio energetico

Per accedere al Bonus Transizione 5.0, le imprese devono garantire che i beni materiali e immateriali oggetto dell’investimento siano interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. L’interconnessione non solo assicura il rispetto dei requisiti richiesti, ma consente anche di migliorare l’efficienza operativa e la digitalizzazione dei processi.

Oltre all’aspetto tecnologico, i beni acquistati devono contribuire a un risparmio energetico misurabile, in linea con gli obiettivi del Piano Transizione 5.0. Il rispetto di questi criteri permette alle imprese di ottenere il credito d’imposta, incentivando l’adozione di soluzioni innovative e sostenibili.
A certificare il corretto collegamento dei beni con il sistema aziendale e la riduzione dei consumi è la perizia tecnica asseverata, documento essenziale per attestare la conformità ai requisiti richiesti.

Nei prossimi paragrafi verranno approfonditi i dettagli sulle percentuali di agevolazione, le spese ammissibili e le procedure per richiedere il Bonus Transizione 5.0.

Interconnessione anche dopo il 31 dicembre 2025

Sul tema dell’interconnessione dei beni strumentali, il GSE e il MIMIT hanno fornito importanti chiarimenti riguardanti le tempistiche da rispettare per beneficiare del Bonus Transizione 5.0.
Secondo quanto stabilito dal decreto attuativo del 24 luglio 2024, i progetti di innovazione devono essere completati entro il 31 dicembre 2025. Le imprese dispongono però di un margine temporale aggiuntivo per realizzare l’interconnessione, che non incide sulla data di completamento dell’investimento, ma deve avvenire in tempo utile per essere certificata tramite perizia tecnica asseverata o autodichiarazione.

Come specificato nelle FAQ ufficiali pubblicate dal Ministero:
“È necessario che l’interconnessione sia realizzata in tempo utile per poter essere comprovata, come previsto dall’articolo 16 del decreto attuativo, dalla perizia tecnica (o dall’attestato di conformità), o, per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro, dall’autodichiarazione resa dal legale rappresentante. Il possesso della richiamata documentazione comprovante l’interconnessione dovrà essere trasmessa, insieme all’ulteriore documentazione richiamata dal paragrafo 7.1 della Circolare Operativa, utilizzando il modello “Attestazione di possesso della Perizia tecnica asseverata e della Certificazione contabile” (allegato V), entro e non oltre il 28 febbraio 2026, tramite l’apposita Piattaforma informatica.”

La documentazione attestante l’interconnessione dovrà essere inviata entro il 28 febbraio 2026, tramite una perizia asseverata rilasciata da un ingegnere, perito industriale o ente di certificazione accreditato. Nei prossimi paragrafi verranno approfonditi gli aspetti legati alle percentuali di credito d’imposta, alle modalità di richiesta e alle verifiche per l’accesso al Bonus Transizione 5.0.

Bonus transizione 5.0

Interconnessione nella comunicazione di completamento

È importante sottolineare che la scadenza del 28 febbraio 2026 rappresenta il termine ultimo per l’invio della comunicazione di completamento del progetto di innovazione, un passaggio fondamentale per l’attribuzione del credito d’imposta previsto dal Bonus Transizione 5.0.

L’articolo 12 del Decreto attuativo MIMIT del 26 luglio 2024 stabilisce che, una volta terminato il progetto, l’impresa deve trasmettere la comunicazione di completamento entro e non oltre il 28 febbraio 2026. Questo adempimento è necessario per confermare la conclusione dell’investimento e formalizzare il diritto all’agevolazione fiscale.

Dati richiesti nella comunicazione di completamento

Il documento deve includere informazioni dettagliate relative al progetto, tra cui:

  • Data di completamento dell’investimento, ovvero il giorno in cui il progetto è stato effettivamente portato a termine.
  • Importo degli investimenti agevolabili, ossia il totale delle spese che rientrano nel perimetro del Bonus Transizione 5.0.
  • Ammontare del credito d’imposta spettante, calcolato sulla base degli investimenti effettuati.

Oltre alla certificazione del risparmio energetico conseguito, la comunicazione deve contenere la documentazione attestante il possesso della perizia tecnica.
L’invio di queste informazioni consente di determinare in modo preciso l’importo del credito d’imposta, che l’impresa potrà successivamente utilizzare in compensazione.

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